venerdì 21 febbraio 2014

Voglio essere Ucraino

Voglio essere Ucraino.
Me lo sto ripetendo da giorni leggendo i giornali. Sono stanco di questa Italia ormai in avanzato stato di decomposizione. Gli Ucraini sono in piazza a dare la vita per poter avere, semplicemente... la libertà. Per essere contro un governo di malaffare, una giustizia piena di corruzione, imprenditori che la fanno da padrone e una polizia violenta. Mi domando, continuamente:
“ma che c’è di diverso tra noi?”
Abbiamo forse la libertà o ce l’hanno tolta le banche che con l’aiuto di politici infami ci hanno tutti soggiogati?
Abbiamo una legge uguale per tutti oppure un pensionato che ruba una mela finisce dentro senza condizionale e i politici (col misero fomentapopolo in prima fila) invece che con condanne pesanti vengono addirittura ricevuti al quirinale?
Abbiamo anche noi grandi imprenditori corrotti e corruttori che condizionano pesantemente la vita degli italiani con le loro scellerate azioni?
Abbiamo una polizia per i cittadini oppure una che picchia i pensionati o gente inerme (Diaz… tanto per ricordare... e non ricordare Aldrovandi ecc. ecc.) salvo poi scortare gli adoratori di silvio addirittura dentro un tribunale della repubblica o fare il servizio d’ordine ad un pregiudicato che si permette un comizio pur essendo agli arresti domiciliari? (senza contare le scorte che fanno a gruppi di protesta di estrema destra)
Ma italiani, che fate?
State tutti a guardare Sanremo, il calcio in tv, i programmi demenziali delle reti mediaset…. Certo vi lamentate, ma poi comprate il telefonino nuovo. Che tristezza. Se le poche speranze di cambiare sono riposte in un boy-scout (dio ce ne scampi e liberi) o in un comico da quattro soldi, siamo proprio messi male. Anzi. Da oggi divento Ucraino. E con la U maiuscola.
Non italiano! Un povero popolo di piagnucoloni pezzenti, bravi solo a farsi grandi col nulla.
Prendete esempio dai nostri fratelli Ucraini, avreste tanto da imparare. Vi siete fatti incantare per vent’anni da uno squallido imbonitore e ora piangete se non arrivate a fine mese. Andate tutti cordialmente a cacare… vi meritate tutto quello che sta succedendo... e il peggio che potrà arrivare.
Io mi salvo… da oggi sono Ucraino! (comunque vada a finire)

giovedì 13 febbraio 2014

In fondo al cuore.






















Lì, in fondo al cuore,
in un angolo nascosto
è coricato un sentimento straordinario.
Fermo immobile, aspetta.
Probabilmente un tempo
che non verrà mai.
Ed è conservato come un tesoro
dal valore inestimabile.
E soltanto a te sarà donato.


martedì 11 febbraio 2014

Capitolo XXXVI.

Finalmente Pinocchio cessa d’essere un burattino e diventa un ragazzo.

Ecco, dopo un annetto da quando ho iniziato a raccontare questi disegni, oggi finisce l’avventura. Si completa tutto. Il mio Pinocchio diventa bambino e inizia la sua vita nel mondo “normale” fatto di scuola, di fogli bianchi da colorare, di ginocchia sbucciate, di rimproveri, di gioie immense. Comincia la vita, come quella di chiunque abbia in qualche modo contribuito alla “mia” storia, nel bene e nel male. Da quel giorno, sotto l’ombrellone, chiacchierando amabilmente, dove è nato questo progetto, è stato un ripercorrere tutta la mia storia che si è fusa con quella del burattino. Ma che ci posso fare... è sempre stato nel mio destino.
Vorrei ringraziare un po’ tutte le persone che hanno permesso che tutto questo si realizzasse. Da Nadia, Andrea, Ivanhoe e Maggie (che hanno sopportato tutte le mie parole), Ciro e Pasquale finendo a tutti quelli che ho messo nel mezzo!
Poi concludo con una letterina che, se Pinocchio ormai adulto, avesse potuto, sicuramente avrebbe scritto:


Cari ragazzi, ormai sono passati tanti anni dal risveglio di quel sonno che mi aveva visto trasformato in bambino! Non stavo più nella pelle per la felicità. Era come nascere una seconda volta, ma questa per davvero.
Certo, sono stati anni difficili, pieni di impegno, studio e lavoro. Anni di soddisfazione e di rimpianti, vedete, non sono stato tanto perfetto ed errori ne ho fatti tanti come li fate voi da bambini e li farete poi da grandi.
Adesso è giunto il momento di una bella riflessione. Quando ero un burattino correvo, saltavo, cascavo ma libero da fili che mi guidassero o mi sorreggessero come invece era per i mie amici burattini di Mangiafoco e così lo sono diventato da bambino. Certo non da fili reali, ma da quelli immaginari imposti dalle regole e dalle convenzioni.
Questa è la vita a cui vi dovrete abituare; ma esiste una grande medicina a tutto questo. Sognare e fantasticare. Solo continuando a sognare sarete sempre liberi, lottando per i vostri sogni e per le vostre speranze. Quindi immergetevi ogni tanto nei vostri sogni fantastici e respirate a pieni polmoni quell’aria colma di fantasmagorico. Vi renderà forti e fieri di quel che siete e poi create il più possibile, vi farà sentire onnipotenti.
Una sola preghiera. Portatevi sempre un piccolo Pinocchietto sul cuore: Vi renderà la vita più bella.
                                                         con affetto Pinocchio