salgono e scendono dagli animi lieti.
T’immerge la luce dei carri
e t’allieta il cuore.
Musica, canti e balli,
salti, grida e scosse.
Non c’è più angolo del tuo corpo
che tutt’un fremito non sia.
Passano davanti i carri,
pieni di colori e di gente allegra,
senza un’attimo di tristezza,
che per un’ora è relegata a parte.
Il buio è rimasto in fondo al corso,
là.. dove ormai non c’è più nessuno.
Tutti presi a seguir la festa,
e quel che resta, a terra,
è una manciata di coloratissimi,
piccoli, insignificanti coriandoli.
Figli persi, di un’effimera allegria.
Maurizio
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