Stamani, ascolto la radio, guardo i tg, leggo commenti sui social network, e mi domando: “ma di che cavolo è contenta tutta questa gente?” Un primo ministro si è dimesso, non sarà ne il primo ne l’ultimo. Non sarà il primo ad aver fatto poco o niente. Anzi forse avrà fatto tanto, ma non nel senso comune che gli viene attribuito. Ci lascia un’eredità pesante, drammatica, che non è certo quella politica ne sociale. Ma: quella culturale. Certo, non è, e non può essere soltanto lui il responsabile. C’è una serie di fattori che hanno concorso alla realizzazione di un concetto di vita che da lui prende il nome: Il berlusconismo!
In questi ultimi vent’anni abbiamo visto nascere e crescere la cultura televisiva e fatico tanto a chiamarla cultura, ma è un appellativo chi se sono dati, forse, per sentirsi più importanti. Hanno creato un mondo, dove regna l’effimero e non ha lasciato più posto ai sogni, all’immaginazione, alla fantasia. Tutto ha avuto un costo, ed il conto adesso ci viene presentato. La cultura, quella vera, è stata relegata in un ’angolo, facendo credere alle masse che fosse una cosa parassitaria invece di essere traino com’era stata fino ad allora.
Pittura e scultura diventati solo effemiri oggetti d’arredamento, la musica un sottofondo per spot e centri commerciali, l’architettura un affare per politici corrotti, la poesia... bhè, quella quella è rimasta patrimonio di pochi poveri sfigati!
La cultura dell’”appaio ergo sum” ci ha invaso. Vedo una massa di ragazzi rincoglioniti davanti alla tv a farsi rimbrodolare il cervello dai vari talent show di turno. Madri che “vendono” le proprie figlie col miraggio di farle diventare miss o veline. I loro padri nei centri commerciali a accapigliarsi per comprare l’inutile. La cultura di massa che fa credere a tutti di essere ogniscenti. Il valore delle persone misurato per quello che hanno e non per quel che sono... e poi la domenica tutti a messa a fare i moralisti! E che dio li fulmini tutti!.. se dio non è uno di loro naturalmente. (visto che è a sua immagine e somiglianza)
Ecco: Tutto questo è l’eredità di Silvio.
Non quella politica. I politicanti faranno alla svelta a lavarsi la faccia e cambiare le cose, e dimenticarlo. Ma quello che ci lascia, ho paura, è una grossa eredità nella nostra vita, o almeno nella vita di una gran parte degli italiani. Anche quelli che l’hanno sempre detestato, ma ne hanno assimilato tutti i peggiori vizi e costumi.
Però alla fine, come al solito, la Cultura (quella con la C maiuscala) ce ne porterà fuori!
Ci vorrà tanto tempo, ma succederà, ne sono sicuro.
Maurizio
In questi ultimi vent’anni abbiamo visto nascere e crescere la cultura televisiva e fatico tanto a chiamarla cultura, ma è un appellativo chi se sono dati, forse, per sentirsi più importanti. Hanno creato un mondo, dove regna l’effimero e non ha lasciato più posto ai sogni, all’immaginazione, alla fantasia. Tutto ha avuto un costo, ed il conto adesso ci viene presentato. La cultura, quella vera, è stata relegata in un ’angolo, facendo credere alle masse che fosse una cosa parassitaria invece di essere traino com’era stata fino ad allora.
Pittura e scultura diventati solo effemiri oggetti d’arredamento, la musica un sottofondo per spot e centri commerciali, l’architettura un affare per politici corrotti, la poesia... bhè, quella quella è rimasta patrimonio di pochi poveri sfigati!
La cultura dell’”appaio ergo sum” ci ha invaso. Vedo una massa di ragazzi rincoglioniti davanti alla tv a farsi rimbrodolare il cervello dai vari talent show di turno. Madri che “vendono” le proprie figlie col miraggio di farle diventare miss o veline. I loro padri nei centri commerciali a accapigliarsi per comprare l’inutile. La cultura di massa che fa credere a tutti di essere ogniscenti. Il valore delle persone misurato per quello che hanno e non per quel che sono... e poi la domenica tutti a messa a fare i moralisti! E che dio li fulmini tutti!.. se dio non è uno di loro naturalmente. (visto che è a sua immagine e somiglianza)
Ecco: Tutto questo è l’eredità di Silvio.
Non quella politica. I politicanti faranno alla svelta a lavarsi la faccia e cambiare le cose, e dimenticarlo. Ma quello che ci lascia, ho paura, è una grossa eredità nella nostra vita, o almeno nella vita di una gran parte degli italiani. Anche quelli che l’hanno sempre detestato, ma ne hanno assimilato tutti i peggiori vizi e costumi.
Però alla fine, come al solito, la Cultura (quella con la C maiuscala) ce ne porterà fuori!
Ci vorrà tanto tempo, ma succederà, ne sono sicuro.
Maurizio
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