giovedì 10 maggio 2012

Il 27




















Col 27 s'andava a Scandicci, prima che la Tramvia se lo mangiasse con i ricordi. Quei Megabus a due piani erano uno spettacolo. Ricordo ancora le corse fatte al capolinea, davanti al bar Deanna in piazza Stazione, per andare per primi al piano superiore, proprio davanti: ai finestrini! E sembrava d'essere in barca. Come curvava, ti sentivi sporgere verso l'esterno, e più erano vecchi gli autobus e più l'effetto si sentiva. Sopra c'era sempre poca gente, anche perché i "vecchini" su, non ci montavano, cerano gli scalini da salire, e quindi diventava un luogo dove si era padroni... Ogni tanto s'inquietavano i bigliettai (si allora il biglietto si faceva a bordo) ma soltanto per accontentare qualche passeggero uggioso... ci brontolavano infatti sorridendo, anche perché non facevamo mai niente di male. Comunque quel dondolio continuo, dava proprio l'impressione di veleggiare in un "mare" fatto di cemento.
Così a volte nascono le idee, si trasformano, si realizzano, fantasticano e si concretizzano in un dipinto. E la cosa stupenda è che, mentre li dipingi, rivivi quegli attimi, quelle sensazioni e quelle emozioni.... come la celeberrima madeleine di Proust.

Nessun commento:

Posta un commento