domenica 27 gennaio 2013

Capitolo IV.

La storia di Pinocchio col Grillo-parlante, dove si vede come i ragazzi cattivi  hanno a noja  di sentirsi correggere da chi ne sa piú di loro.


Questo è proprio un capitolo speciale per me. E’ quello del Grillo-parlante.
Beh.. chi mi conosce bene sa che accanto a me vive da sempre un Grillo, che mi salta e mi corre intorno. Va su e giù per la casa con una velocità supersonica. Un po’ di qua, un po’ di la, non sta mai fermo e saltella intorno e sulla mia vita. Poi anche, e soprattutto, parlante... La parola è la sua specialità tanto che, un bel giorno le sue parole decise di metterle per scritto.... e che belle parole! E’ la colonna sonora della mia vita.
Senza questo Grillo probabilmente, anzi, sicuramente, tutta la mia arte e il mio mondo non sarebbero potuti esistere. E’ il mio Grillo che nei momenti più difficile della vita mi ha spronato a insistere, sia nei momenti di crisi che quelli di poca creatività. Si è preso l’onore di sopportare un artista, e non è poco! Non immaginate quanto. E poi soprattutto mi ha aiutato a cercare la strada giusta mettendosi tutto sopra le sue piccole spalle. L’affetto che mi ha elargito a man bassa, il coinvolgersi e consigliare, è stato il mio bagaglio più grande nel mio viaggio nella pittura.
Ma soprattutto e, principalmente, è stato sempre accanto nella mia vita quotidiana, tanto che con quel Grillo... ci siamo sposati!

sabato 26 gennaio 2013

Il sogno



















Non so cosa sia peggio
tra un fantastico sogno
che con le prime luci dell’alba
si spenge aprendoti gli occhi.

Oppure un sogno stupendo
che dopo anni di attesa
o soltanto di duro lavoro
si realizza finalmente.

Di una cosa però son sicuro:
In tutte e due i casi
in quell’istante preciso
purtroppo il sogno finisce!

giovedì 24 gennaio 2013

Capitolo III.

Geppetto, tornato a casa, comincia subito a fabbricarsi il burattino e gli mette il nome di Pinocchio. Prime monellerie del burattino.

Quanti disegni ho fatto di Pinocchio. Credo di aver copiato tutti, ma proprio tutti (e qui qualcuno dirà: “L’avevo detto io!) i possibili pinocchi di tutti gli illustratori e artisti che ci si sono cimentati.
Ricordo con piacere gli innumerevoli pomeriggi passati a copiare i disegni di un certo “Sergio” sui miei quaderni a quadretti e colorati con le mie matitine Giotto.
Ho sempre pensato che l’avrei fatto sul serio, ma ci sono voluti tantissimi anni e tanti passaggi, tanti schizzi o più precisamente “scarabocchi” per arrivare a creare un burattino che mi soddisfacesse e soprattutto mi assomigliasse. In Fondo lo vedo un po’ come la mia vita, il mio mondo, la mia storia. In questo capitolo ho patito non poco a realizzarlo. Ero diviso fra la creazione di Pinocchio o la scena del Carabiniere che blocca Pinocchio.
La seconda opzione sarebbe stata ispirata ad un sergente di Polizia che abitava alle Cure. A malapena entrava nella volante a causa della sua enorme mole. Noi lo chiamavamo Sergente Garsia, ricordando i telefilm di Zorro. E come quello era anche un po’ tonterello. Un pomeriggio che stavamo oziando su un ponticello del Mugnone, inchiodò davanti a noi, scese di corsa, si fa per dire, e ci chiese perentorio: “La strada per Pian di Mugnone.... forza... c’è una rapina”.
Ma poi ho scelto Geppetto che scolpisce Pinocchio! Era d’obbligo

venerdì 18 gennaio 2013

Capitolo II.


Maestro Ciliegia regala il pezzo di legno al suo amico Geppetto, il quale lo prende per fabbricarsi un burattino meraviglioso, che sappia ballare, tirar di scherma  e fare i salti mortali.





Mastro Ciliegia e Mastro Geppetto. Beh, devo dire che questi personaggi sono, nella mia fantasia molto intercambiabili fra di loro. Di sicuro sono il mio babbo e il mio nonno materno, ma non saprei esattamente quali. Giuliano, il mi’ babbo, bravissimo artigiano lo vedo un po’ più simile a Mastro Ciliegia che, con la  sua proverbiale “dispettosaggine”, gli assomigliava parecchio. Il nonno Beppe, chiamato Giuseppe anche se in realtà si chiamava Augusto perché nato per Ferragosto, (non chiedetemi il perché di questo perché non lo so!) era più ingenuo, ed anche molto attaccato a me. Nella sua bottega con martelli chiodi, seghe ed ogni ben di dio, mi ricorda per forza Geppetto. Certo, per altri versi potrei dire esattamente il contrario, ma, alla fine, così me li potrei immaginare. E si litigavano di continuo. Certo non prendendosi per la parrucca... ma la tensione s’affilava! Ricordo i miei giorni passati nelle loro botteghe da piccolo. Veramente sembrava di essere in un mondo di fiaba con tutti quegli arnesi fantastici e soprattutto veri... e poterli maneggiare temerariamente, rimediando spesso qualche scapaccione! Ero uno specialista del mazzuolo di legno... cosa non ci ho colpito. Tutti e due avrebbero voluto che facessi il pittore perché dicevano che ero bravissimo, ma io... NO! mai. Non lo avrei voluto mai fare. Peccato perché solo mio padre, nella parte finale della sua vita ha potuto vedere l’inizio di questa mia carriera senza però avere il tempo di vederne i risultati, se non la mia prima premiazione al Premio Italia (sembra uno scioglilingua...). Peccato. Ma così è la vita e se non fosse stato per il Grillo-parlante, non avrei mai dipinto... ma questa è un’altra storia.

lunedì 7 gennaio 2013

L'inaugurazione di sabato mattina

 E' stato un sabato mattina splendido. Tantissima gente e tante richieste. Purtroppo come solito non sono riuscito a parlare abbastanza con tutti. Avrei avuto tante cose da dire, ma quando c'è tanta gente non ci riesco. Mi ci vorrebbero ore. Grazie a chi mi ha dimostrato affetto venendo da lontano. Grazie a chi è rimasto entusiasta dell'evento. Grazie a chi non è potuto venire. Grazie a chi vuol tornare con calme. E grazie anche a chi è venuto quando ormai la mostra era già chiusa e siete stati in tanti! Purtroppo noi dobbiamo rispettare gli orari comunali. Comunque sabato mattina prossimo mi toccherà replicare....
Vi aspetto numerosi.... anzi: il mio Pinocchio vi aspetta!









- Capitolo I - Come andò che Maestro Ciliegia, falegname, trovò un pezzo di legno, che piangeva e rideva come un bambino.

C'era una volta... - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. Me lo dicevano da piccino al posto di “fammi finire un discorso, se interrompi poi non capisci!” visto che io interrompevo sempre. Pinocchio è sempre stato nel mio destino. La mia prima scuola si chiamava “Collodi” e non ci sarei dovuto andare visto che era una scuola femminile, ma il mio babbo sbagliò, e mi ritrovai in una classe prevalentemente femminile... eravamo si e no 5 maschi su 30! Il “Collodi” me lo sono sempre immaginato come un vecchietto serio rispettabile, sempre ben vestito e con dei bei baffoni, anche se so che non era così. Nella mia “ispirazione” artistica, l’ho associato ad una persona che ho conosciuto da piccolo e che, credo proprio, che sia stato il primo a regalarmi un Pinocchio; Di quelli che si usavano negli anni ‘60. Stava in piedi su un cilindretto e, una volta premuto nella parte inferiore, il Pinocchietto si afflosciava magicamente. E’ naturale che lo associassi a questa persona, che spesso e volentieri, quando andavo nel negozio di barbiere del mio babbo, ce lo trovavo e mi comprava sempre un giocattolino... rigorosamente di legno. Era una persona straordinaria e ogni tanto mi portava nel paese della cuccagna! Veramente. Quel signore si chiamava Chiaverini ed era il proprietario di una fabbrica di Marmellate che tanti di voi probabilmente conoscono e ancora oggi se la spalmano su delle belle fette di pane. Sono quelle nella confezione di cartone argentato che lui stesso aveva inventato. E quando entravo in quella fabbrica, che per me era immensa, venivo avvolto da una miriade di profumi, e avrei voluto sprofondarmi dentro uno di quei contenitori di more appena colte. Ancora oggi quando vedo nelle corsie dei supermercati le “sue” marmellate mi viene quasi una lacrimuccia. Il “Collodi” non poteva essere altro che lui!

Oggi comincio una settimanale pubblicazione delle mie illustrazioni delle Avventure di Pinocchio. Voglio raccontarvi e rendervi partecipi di come ogni disegno è stato ispirato e come è nato. Anche perché non ho voluto, come già detto più volte, soltanto illustrare la favola, ma raccontare una storia. La mia storia. La mia vita e i vari amici e conoscenti che hanno attraversato il mio cammino. Tante piccole storielle di grandi cose quotidiane.  Non preoccupatevi di tutti non farò il nome. Tanti non ci si riconosceranno, altri crederanno di esser loro. E’ la vita. Spero abbiate la pazienza di seguirmi. Maurizio

venerdì 4 gennaio 2013

Domattina

Domattina a mezzogiorno ci vediamo. E' tutto pronto... o quasi. Tutti sono stati invitati.... o almeno spero. Credo di non essermi dimenticato nulla... ah speranza. E si parte!
Mi sento un po' come il Lorenzini quando pubblicò il suo primo capitolo sul Giornale per i bambini nel 1881! 
Certo, a vedere tutte le mie tavole, insieme, attaccate al muro fa un bell'effetto. Un signore distinto, ieri, entrando nella sala ha esclamato... "Cavolo! Finalmente un po' di colore in questa sala grigia e che bella serenità che danno..." Si parte bene. Non aspetto adesso altro che la vostra presenza per cominciare così quest'avventura, che, badate bene, avrà un seguito... e che seguito. A domattina allora!
Mastro Maurizio