giovedì 6 ottobre 2011

La libellula


Ricordo ancora perfettamente un giorno,
a disegnare tra le tende di un campeggio.
Un blocco da disegno tra le mani,
ed un mondo colorato da creare.

All’improvviso sulla matita colorata
che tenevo in mano ferma e immobile
per l’indecisione sul da farsi,
si posò una splendida e bellissima libellula.

Lì rimase un attimo che durò in eterno.
Era spendida, luminosa e scintillante,
i suoi colori passavano in rassegna
l’intera gamma dell’arcobaleno.

Mi fissò qualche secondo
con quei suoi occhi giganteschi.
Poi come una splendida saetta,
volò a qualche metro all’improvviso.

Dell’ubiquità sembrava avesse il dono,
era in ogni posto all’improvviso.
Volteggiava, leggera, come in una danza
finché si fermò vicino alla mia testa.

Lì rimase ferma e immobile nel cielo,
come se avesse avuto voglia di sfidarmi.
Il sole che brillava attraversando le sue ali
le faceva splendere, e riflettere ogni colore.

Poi dopo qualche attimo d’incanto,
prese il volo e mai più la vidi.
Il suo ricordo però si legò nella mia mente,
e il tempo non riuscì mai a cancellarlo.

Ieri, dopo anni passati a vivere la vita
vedendo una libellula sull’Arno,
mi è tornata in mente quella vecchia “amica”
che per un attimo accompagnò il mio viaggio.

Il ricordo di quell’attimo vissuto,
risveglia in me tutto il momento.
L’emozione che lei mi aveva dato.
ed il ricordo dolce dell’incontro.

Maurizio

Nessun commento:

Posta un commento