venerdì 8 febbraio 2013

Capitolo V.

Pinocchio ha fame e cerca un uovo per farsi una frittata;ma sul piú bello, la frittata gli vola via dalla finestra.

Qui si riparte dal Grillo... che c’entra... eccome! Però bisogna fare un passo indietro nel tempo.
A Firenze c’è una festa, (e soprattutto, c’era) che si svolge nel giorno dell’Ascensione. E’ la “Festa il Grillo”. Adesso non è più possibile, a causa dei movimenti ecologisti, ma fino a pochi anni fa, in quel giorno, nel parco delle Cascine c’erano un’infinità di bancarelle dove si vendevano Grilli (Grossi e veri) in piccole gabbiette di metallo e compensato dalle forme più stravaganti. I genitori compravano ai loro piccoli una gabbietta e, una volta  tornati a casa questi avrebbero dovuto accudire a quel grillo come se fosse un uccellino. Tutte le sere la sua bella foglia d’insalata! Tutto questo serviva per far dare giudizio e soprattutto a responsabilizzare i bambini. E che bello che era sentire nelle sere d’estate, nei cortili cittadini, quel canto all’unisono di tanti animaletti, che forse, ma lo penso adesso, tanto felice non fosse. E questo il Collodi lo sapeva naturalmente! E forse da qui il Grillo-parlante! Ebbene: Uno dei miei anni dell’infanzia fu di gran moda, invece del Grillo, l’acquisto di un pulcino completamente colorato... Che belli che erano. Ce n’era uno specialmente, tutto viola, che mi prese il cuore! E venne a vivere a casa mia! Al posto del grillo naturalmente. Aveva la sua bella scatolina di cartone, ed ogni tanto poteva scarrozzare per la casa inseguito da me, naturalmente. Ma piano piano, cresceva, Il suo bel colore viola se ne spariva con le piume che perdeva per la casa e, soprattutto, diventava grosso e particolarmente nervoso! Come beccava mamma mia!
Fu così che un bel lunedi (Il giorno delle “giratine” in casa mia, dato che il babbo era un barbiere), lo portammo alla zia che abitava in campagna e fu messo nel pollaio! Finalmente nella sua casa!
Passò del tempo e tornammo dalla zia! Quella sera pollo arrosto! Era buonissimo! Mai mangiato così buono... finché alla fine scoprì che era il mio piccolo pulcino viola che, avendo un caratteraccio della malora, erano stati costretti a tirargli il collo perché disturbava violentemente le galline e queste non facevano più uova! Ma fu lo stesso uno shock! E per tanto tempo il pollo non lo mangiai! Forse per questo ho dipinto un tuorlo d’uovo che nella fiaba non c’è, ma c’è un pulcino! Chissà? Forse l’ho rimosso?

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