venerdì 24 maggio 2013

Capitolo XV.


Gli assassini inseguono Pinocchio; e dopo averlo raggiunto, lo impiccano a un ramo della Quercia grande.


Lutto nazionale. Quando arrivai a questo punto, mi sentii morire. Pinocchio non ci poteva lasciare. Anche vedendo che il libro conteneva tante pagine, ed ero sicuro che sarebbe guarito, non ci potevo credere. Anche il Collodi probabilmente ci ragionò molto sul fatto. Infatti, fu grazie a una piccola sollevazione popolare, che ritornò sui suoi passi e desistette dal farlo morire. Infatti a questo punto arriva...... ma questo succederà poi. Parliamo invece della Querci a grande. Io ho usato quella che è comunemente conosciuta come la Quercia di Pinocchio a Capannori in Provincia di Lucca. Ora, sappiamo che non poteva esser quella (ragionando fantasticamente) poiché la storia si svolgeva tutta nei dintorni di Sesto Fiorentino. La Quercia grande esisteva realmente ed era nel podere della villa bel Riposo, di proprietà dei Lorenzini. Giovannina, era governante di casa e ”amichetta” di Collodi, e l’aveva ispirato nella costruzione ella storia pinocchiesca, ed era stata a sua volta presa a modello per la fata turchina; Ella  aveva un terrore profondo di quella quercia sotto la quale il Collodi amava scrivere le sue storie, pensava che lì la gente veniva rapita dagli spiriti delle fate e moriva. E così la fine di Pinocchio non poteva che svolgersi lì. Nel ‘900 quella quercia crollo... e quella di Capannori, diventò la quercia di Pinocchio!

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