domenica 26 maggio 2013

Capitolo XVI.


La bella Bambina dai Capelli turchini fa raccogliere il burattino:
lo mette a letto, e chiama tre medici per sapere se sia vivo o morto.


La Fata è la mia musa! lo è sempre stata. Sicuramente! Come per Pinocchio era la guida, per me è stata una fonte inesauribile di idee e di progetti. Certo, anche di sogni irrealizzabili. Ma soprattutto la guida principale nell’arte. Cominciò così, per un desiderio di comunicare il sogno di un “volo” che nella tarda estate del ‘78 i miei primi personaggi presero il volo... ma, purtroppo, li si fermarono, e rimasero in un cassetto. Fu parecchi anni dopo, che maturò in me la decisione che avrei fatto il pittore e dopo un misero inizio come “pittore realista”, nel periodo in cui abitavo nella Pieve di San Martino, che tornò alla mente quel disegno dimenticato e, preso dalla voglia di ritrarre un volto mai dimenticato che la mia arte riprese il volo. Certo, non fu facile, passando attraverso feroci critiche e sorrisi beffardi, ma la mia Fata\musa, non mi faceva demordere. Anzi insistevo ancora di più. Tanto che un mio “Omino” si trovò nuovamente sospeso nell’aria, ma questa volta il quadro non rimase nascosto, e vinse addirittura il Premio Italia per le arti visive. Era un nuovo inizio, e la Fata, come sempre, nel mio cuore non mi abbandonava. E’ stato un crescendo, tanto, che di li a poco, quel mio splendido hobby diventò una professione fino a farmi arrivare al punto in cui sono arrivato. Mancava comunque qualcosa. Era un bel quadro sulla Fata... e quante volte, scrutando nei ricordi, ho cercato di realizzarlo. Quanti ne ho buttati via...
Poi la “vocina” della splendida fata mi disse di illustrare Pinocchio e così è cominciato questo splendido lavoro. E mi ha seguito passo passo, accompagnandomi nella crescita di queste opere, fino al raggiungimento finale. Devo ringraziarla profondamente. Senza questa figura straordinaria tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie bella Bambina dai capelli turchini. La mia musa... da sempre!

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